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IV. LINGUA E LETTERATURA SPAGNOLA

Storiografia tra erudizione e denuncia

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Quattro le opere qui presentate, che ben rappresentano quattro diverse e peculiari modalità della scrittura storiografica. Il testo più notevole, come contenuto e mole, &eagrave; di Zurita: Anales de la Corona de Aragón, in sette grandi volumi, del 1610-1621 (ed. originale: 1562-1580), ricerca impegnativa e di grande ricchezza documentaria, ancora oggi imprescindibile, nella tradizione dello scavo archivistico e della sapienza erudita. Il modello dello scritto memorialistico a fini rivendicativi e autoassolutori ispira Las obras y relaciones di Antonio Pèrez, del 1654, segretario di Filippo II, caduto in disgrazia, fuggiasco in Inghilterra e Francia e morto a Parigi.
Le Advertencias a la Historia de España del Padre Mariana di Pedro Mantuano, del 1613, sono integrazioni e precisazioni erudite al testo di Mariana, ma anche correzioni che tendono a rivalutare vicende e personaggi lasciati in ombra o comunque sminuiti, nella linea della recensione critica. La scrittura storica come denuncia dei risvolti meno edificanti, e meno divulgati, degli eventi la pratica il genovese Conestagio (Gerolamo de Franchi), in Dell'unione del regno di Portogallo alla Corona di Castiglia, del 1592, (ed. originale 1585), testo non proprio filo-spagnolo; in altro scritto l'autore aveva deprecato la violenza delle forze di Spagna nelle Fiandre.