Mostra Virtuale
II. I CLASSICI GRECI E LATINI
Classici al torchio: cinquecentine e seicentine di auctores greci e latini
La sezione della mostra dedicata alle edizioni del XVI e del XVII secolo
degli auctores greci e latini offre al visitatore l'opportunità di saggiare, attraverso
significativi esempi dell'arte tipografica, la fortuna editoriale dei
Classici dell'Antichità: l'intramontabile fascino della letteratura greca e
latina in età moderna è testimoniato infatti dalla produzione di edizioni
testuali supportate da apparati esegetici (come mostra il caso dell'edizione
di Svetonio Pinzi, corredata dai commenti di Filippo Beroaldo
e di Marcantonio Sabellico) o di moderne traduzioni (latinizzazioni,
come il Polibio latino di Niccolò Perotti, e volgarizzamenti, come l'Erodoto
tradotto da Matteo Maria Boiardo sulla scorta della versione latina
di Lorenzo Valla), tutti prodotti della più recente e agguerrita avanguardia
umanistica italiana del Quattrocento, che approdarono precocemente alla
stampa e continuarono a essere ristampati anche al tramonto della civiltà
rinascimentale, in quanto considerati strumenti di indispensabile utilità
alla società intellettuale della nuova era scientifica.
Non meno rilevante
è l'apparato figurativo che molti degli esemplari esposti possiedono: le
xilografie delle opere storiche del Cesare lionese e i corredi cartografici
all'edizione Valgrisi della Geografia di Tolomeo rendono efficacemente l'idea
allo spettatore della raffinatezza dell'esecuzione materiale dei volumi,
realizzati in alcune delle botteghe tipografiche più attive e prestigiose del
tempo, in Italia e nel resto d'Europa, nell'ambito di iniziative editoriali
di alta divulgazione della letteratura classica, promosse dalla politica culturale
del nuovo assetto istituzionale dell'Ancien Régime, particolarmente
attento alla rivalutazione del patrimonio letterario, storiografico, geografico
e scientifico dell'Antichità, modello imprescindibile di civiltà e di
identitàe fonte preziosa per la conoscenza dell'Ecumene.
Gli esemplari,
conservati oggi nei Fondi Busnelli e Malagoli della Biblioteca di Lingue
e letterature moderne 1 di Pisa, mostrano infine anche il segno del loro
utilizzo, grazie alla sopravvivenza di note marginali e di possesso apposte
da bibliofili e lettori appassionati, e del loro passaggio non indenne attraverso
le ere più buie dell'età moderna, come rivelano alcuni interventi di
natura censoria e di scriteriato tentativo di conservazione in tempi ancora
acerbi per la consapevolezza collettiva dell'inestimabilità del patrimonio
librario antico.