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III.LINGUA E LETTERATURA ITALIANA

Il codice ritrovato:
il Ms. Pisano del beato Angelo Clareno considerato perduto.

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In questa mostra di edizioni a stampa del XVI e del XVII sec., merita un posto a parte il codice databile alla fine del XV sec. - inizi XVI, contenente il Libro delle cronache o delle tribolazioni dell'Ordine dei frati Minori del beato Angelo Clareno (1255 ca.-1337), fondatore dell'Ordine dei "Poveri Eremiti" e, con Ubertino da Casale, il principale rappresentane degli Spirituali francescani tra XIII e XIV sec., fervente osservante della forma di vita evangelica indicata nella Regola e nel Testamento di San Francesco.
Il codice, infatti, oltre al volgarizzamento incompleto del Libro delle cronache, contiene anche questi due grandi momenti di espressione spirituale: la Regola in latino e il Testamento, in volgare, entrambi testi inscindibili e fondamentali per i seguaci del Clareno.
Questo manoscritto, contenente l'opera principale dello Spirituale marchigiano, era già noto agli studiosi di francescanesimo, ampiamente citato nelle fonti come Ms. di Pisa (dal luogo dove si riteneva si trovasse fino ai primi del Novecento) o legato al nome di Luigi Malagoli, in quanto solo lui l'aveva studiato e descritto, indicando che il codice si trovava a Pisa ed era di proprietà privata. Quindi il manoscritto, di cui si conosceva l'esistenza, non era mai venuto alla luce ed era considerato perduto.
Oggi, il codice, grazie alla donazione del Fondo Malagoli all'Università di Pisa, diventa "pubblico", presso la Biblioteca di Lingue e letterature moderne 1 dell'Ateneo. Anzi, meglio: ritorna ad essere pubblico, perché come si può ipotizzare dalle glosse, note di preghiera e maniculae (le piccole manine disegnate con funzione di "Nota bene") presenti nel libro, il codice è stato "in uso" presso diversi lettori di ambienti conventuali francescani nel corso del tempo e come un testimone è giunto fino a noi.
Il manoscritto è "semplice", poco elaborato; le miniature qui rappresentate, scelte a corredo del testo, sono tratte da un altro codice del Libro delle Cronache, conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, cod. Vitt. Em. 1167: Cristo ispira a San Francesco la Regola (carta 21r); morte di San Francesco, uno dei frati trascrive il Testamento del Santo, accanto c'é il libro aperto della Regola (carta 26v); Celestino V benedice Angelo Clareno e gli altri frati (carta 57v).